Open space: è ancora la nuova frontiera di fare casa?

Il concetto di open space ha rivoluzionato, all’inizio del Novecento, il modo di concepire gli interni di una casa o un ufficio; specialmente nel secondo caso, è stato visto come un’enorme innovazione, poiché rappresenta un cambiamento netto in termini di produttività, incentivando la comunicazione ed i rapporti umani.

Per chi non lo sapesse, un open space è una porzione di casa (normalmente) che ingloba soggiorno, cucina e zona pranzo. Nel caso dei loft, può comprendere anche la zona notte, lasciando fuori esclusivamente il bagno. Ma è davvero conveniente organizzare il proprio spazio in questo modo? Vediamo perché.

  • Lo spazio aperto spinge a socializzare, eliminando le separazioni tra i diversi ambienti della casa. In questo modo, gli abitanti si trovano quasi costretti a condividere le proprie esperienze.
  • È sempre più diffuso trovare sincronia tra interno ed esterno della casa, scegliendo in modo coordinato le soluzioni d’arredamento. Il risultato è di continuità tra la vita dentro casa e ciò che potenzialmente offre il giardino o la veranda.
  • È l’ideale per i piccoli appartamenti. Unificare spazi comuni in un’unica soluzione permette di ottimizzare al meglio lo spazio a disposizione, creando ambienti ariosi ed ampi.

Tuttavia, i contro della scelta di un open space possono essere rappresentati dalle cucine, spesso rumorose o fonti di cattivi odori, oppure dalla mancanza di privacy, specialmente se al suo interno è compresa anche la zona notte.